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Dichiarazione unanime di Emergenza Climatica ed Ecologica

Data 30/11/2020 All’attenzione del Sindaco del Comune di Mogliano Veneto

Arch. Davide Bortolato

Presidente del Consiglio Comunale

Cons. Lino Sponchiado


Mozione: Riconoscimento stato di Emergenza Climatica ed Ecologica.


PREMESSO CHE


L'art 6 dello Statuto Comunale prevede che:

La Città di Mogliano Veneto ispira la prorpia azione di tutela, valorizzazione, ripristino e

manutenzione del territorio, delle risorse naturali, del paesaggio, dei beni culturali e ambientali, dell'ambiente fisico nel suo complesso al fine di assicurare alla comunità una migliore qualità della vita. Esercita, nell'ambito delle competenze previste dalla legge, i controlli idonei a prevenire ogni forma di inquinamento. Favorisce iniziative volte a diffondere una cultura e una sensibilità ecologiche.


CONSIDERATO CHE


- la concentrazione di CO2 in atmosfera, causa prima dei cambiamenti climatici, ha raggiunto 415 parti per milione, il più elevato livello mai registrato;

- occorre ridurre drasticamente i gas serra prodotti dall’attività umana superando l’uso delle energie fossili a favore di quelle rinnovabili e incrementando l’efficienza energetica;

- i profondi mutamenti climatici e la crisi ambientale rappresentano un’emergenza primaria e vitale per la possibilità stessa di esistenza degli esseri umani sul pianeta e stanno mettendo a rischio l’ecosistema terrestre;

- al ritmo attuale di emissioni climalteranti in atmosfera entro il 2050 la temperatura media globale rischia con alta probabilità di superare la soglia massima 1,5 – 2 gradi centigradi fissata negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015, con la conseguenza di provocare lo scioglimento del permafrost, l’innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l’insorgere di nuove patologie, nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l’aumento della desertificazione e la riduzione dell’acqua potabile a disposizione;


VISTO


- Il rapporto sul Global Environment Outlook (GEO), firmato da più di 250 scienziati;

- Lo studio della Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con il World Economic Forum “The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics” il quale stima che ad oggi finiscono nel mare 8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno e che nel 2050 gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci, in termini di peso.

- I preoccupanti effetti del riscaldamento globale e dell’inquinamento che ogni anno diminuiscono le aspettative di vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo (State of Global Air 2019);

- Lo studio del team di Thomas Crowther (The global tree restoration potential) pubblicato sulla rivista scientifica mondiale Nature, secondo il quale occorrerebbe la piantumazione di circa 125 alberi a persona per bilanciare l’attuale eccesso globale delle emissioni di gas climalteranti.

- I dati allarmanti sul riscaldamento globale che, salvo azione immediata, provocheràà un aumento di temperatura globale superiore ai 3 gradi centigradi entro il 2100, con effetti devastanti sull’ecosistema terrestre e sulla società umana (IPCC Report 2018);


- L’ultimo rapporto IPCC-ONU (8 Novembre 2018), secondo cui la società umana ha tempo entro il 2030 per limitare il possibile incremento della temperatura a 1.5°C, per evitare danni irreversibili al sistema climatico e prevenire l’innesco di disastrosi e incontrollati circoli viziosi (feedback loops);

- L’ultimo rapporto IPBES-ONU pubblicato il 6 maggio 2019, che segnala un declino ecologico “senza precedenti”, in cui un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione nel breve periodo per colpa dei cambiamenti climatici e di un sovrasfruttamento di terra e mare, piante e animali, mentre è appurato come già il 60% delle specie viventi del 1970 si sia ormai estinto per sempre.

- Il rapporto del Center for Sustainability and the Global Environment dell’University of Wiscounsin

– Madison (sui dati del IGBP-DIS Global Soil Dataset) che registra, di pari passo con l’aumento di carbonio (specialmente CO2 e CH4) nell’atmosfera, una netta diminuzione della sua densità nel terreno, creando condizioni di graduale infertilità dei terreni e aggravando il fenomeno della desertificazione, specialmente nell’area mediterranea;

- il rapporto della Coldiretti presentato durante la Giornata Mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità 2019, secondo il quale un quinto del territorio nazionale (prevalentemente quello coltivato) rischia la desertificazione prima della fine del secolo, e individua come fattori decisivi per questo pericolo sia la malagestione del terreno che le forti conseguenze della crisi climatica;

- I dati rilevati dalla NOAA, secondo i quali la concentrazione di anidride carbonica nell’aria è aumentata vertiginosamente nell’ultimo secolo ed è ormai pari a 413 parti per milione, una concentrazione che non si vedeva dal Pliocene, 3 milioni di anni fa, durante il quale l’Antartide era puntellato di foreste, la temperatura globale era 3-4 gradi più alta di ora, e il livello del mare di 15-20 metri più alto (Mogliano Veneto si trova a circa 10 metri sul livello del mare);

- L’effetto polarizzante della crescita della crisi climatica, che in Europa ha causato nel 2019 la combinazione del maggio più freddo e piovoso degli ultimi 50 anni, con un luglio saturo di grandine e registrato come il mese più caldo mai registrato (CNMCA);

- Lo studio dell’Università svizzera di Berna secondo il quale il cambiamento climatico interessa ormai il 98% della superficie terrestre, situazione mai avvenuta nella storia dell’essere umano;

- Gli eventi meterologici eccezionali in corso a danno della nostra zona, dei quali “l’Aqua Granda” di Venezia del 12 novembre 2019 rappresenta solo quello più visibile;

- Il susseguirsi, sullo scenario nazionale e internazionale, di eventi metereologici estremi di crescente numero ed intensità, i cui danni sono stimati ormai nell’ordine di centinaia di miliardi di dollari (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), e di centinaia di migliaia di vite umane, ogni anno (World Health Organization);

- L’avvertimento del CMCC, secondo i cui report l’Italia è uno dei paesi più vulnerabili a

inondazioni, incendi, perdite di fertilità e altri effetti della crisi climatica, specialmente nella zona costiera e nella Pianura Padana;

- Il materiale dell’Environmental Migration Map, secondo il quale l’Italia rischia di divenire dapprima la meta di reali migrazioni di massa e poi, a seguito di determinati processi climatici, un punto di emigrazione diversificata;

- La relazione del Fondo Monetario Internazionale per la quale, se le misure per prevenire il collasso climatico possono arrivare a costare fino all’8% del PIL mondiale, la mancanza di azione può significare un crollo di oltre il 50% del PIL mondiale entro la fine del secolo, in una possibile situazione di collasso sociale generalizzato;


- Il dovere morale dello Stato e di tutte le istituzioni locali nel rispettare il patto sociale

intergenerazionale che impone alle attuali generazioni di lasciare un pianeta vivibile soddisfacendo i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di rispondere ai propri;

- Gli articoli 2, 3, 9, 32, 41 della Costituzione della Repubblica Italiana;

- Gli articoli 2, 22, 27, 28, 29 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;

- L’Accordo di Parigi (Dicembre 2015) sottoscritto da 192 Nazioni tra cui l’Italia e ratificato con la L.4 novembre 2016, 204, che si riferisce al “Ruolo delle città, delle regioni e degli enti locali”, come di seguito citato: “L’accordo riconosce il ruolo dei soggetti interessati che non sono parte

dell’accordo, nell’affrontare i cambiamenti climatici, comprese le città, altri enti a livello

subnazionale, la società civile, il settore privato e altri ancora. Essi sono invitati a:

1) intensificare i loro sforzi e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni;

2) costruire resilienza e ridurre la vulnerabilità agli effetti negativi dei cambiamenti climatici;

3) mantenere e promuovere la cooperazione regionale e internazionale.”

- L’impegno preso dal comune di Mogliano Veneto con l’adesione al “Patto dei Sindaci” tramite Deliberazione del Consiglio Comunale n.83 del 29/9/2014 con lo scopo di ridurre le emissioni di CO2 attraverso il risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili e puntando ad uno “sviluppo sostenibile”;

- L’avvenuta adozione del PAT (Piano di Assetto del Territorio) nel 26/02/2018 dal Consiglio Comunale cittadino e l’avvenuta approvazione di esso nel 14/06/2019 dal Presidente della Provincia, ai sensi della L. R. 11/04.

- L'avvio dell'iter di formazione del Piano degli Interventi: con DCC n. 44 del 09.07.2020 è stato illustrato al Consiglio Comunale il Documento del Sindaco, si sono svolti nel mese di settembre gli incontri di concertazione e partecipazione con la Cittadinanza e gli Stakeholder;

- L’avvenuta approvazione del PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) in data 28/8/2014 dal Consiglio Comunale cittadino, e il successo anticipato di tale Piano rispetto agli obiettivi prefissati (da consultare la Relazione di Intervento del PAES di Mogliano Veneto 2017 e 2019);

- L’avvenuta adesione del PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) in data 27/11/2019 dal Consiglio Comunale cittadino;

- La già avvenuta dichiarazione dello stato di emergenza climatica del Regno Unito, dell’Irlanda, dell’Austria, di decine di altri Stati tra cui l’Italia, del Parlamento Europeo, e di oltre 2000 consigli comunali in tutto il mondo, tra cui quelli di Roma, Milano, Napoli, Padova, Treviso, Preganziol ecc. che si sono ufficialmente impegnati davanti ai cittadini a ridurre le emissioni di gas climalteranti, anche in tempi più brevi rispetto ai termini previsti negli Accordi di Parigi;

- La particolare sensibilità della popolazione cittadina e della rappresentanza di essa nel Consiglio Comunale riguardo alla questione dell’ambiente, del clima e del futuro nostro e dei nostri figli;


RICONOSCIAMO


Lo Stato di Emergenza Climatica ed Ecologica e le responsabilità storiche del cambiamento climatico.


IN CONSEGUENZA DI QUANTO PREDETTO SI IMPEGNA IL SINDACO, LA GIUNTA ED IL CONSIGLIO COMUNALE


1. A favorire (anche in collaborazione con Associazioni ed Enti esterni) l’informazione della cittadinanza riguardo alla questione della crisi climatica ed ecologica, perché la situazione sia universalmente nota nel minore tempo possibile;


2. Ad invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dai Comuni circostanti, dalla Regione Veneto e dal Governo della Repubblica Italiana, a varare analoghi provvedimenti;

Inoltre:

3. A dare la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico nell’agenda

dell’Amministrazione comunale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima;

4. A favorire, attraverso l’esercitazione del potere istituzionale e il dialogo con gli altri enti, la protezione dei luoghi ecologicamente strategici del territorio comunale e la piantumazione di nuovi alberi;

5. A far sì che, secondo le competenze del Comune di Mogliano Veneto, le misure di contrasto, mitigazione e adattamento vengano implementate seguendo il principio di giustizia climatica. I costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione;

6. A favorire ogni possibile contributo, all’interno delle competenze del Comune di Mogliano Veneto, per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C e puntare all’azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza climatica;

7. Ad incentivare, all’interno delle competenze del Comune di Mogliano Veneto, l'applicazione delle direttive europee relativa alla riduzione della plastica monouso attraverso la consapevolizzazione della popolazione, il potenziamento delle iniziative già presenti nel territorio e la promozione di nove iniziative.

8. A mettere in atto, con costanza, numerosi interventi atti all’incentivo della mobilità pubblica, pedonale, ciclabile ed elettrica sul suolo comunale (es. partecipazione attiva all’efficientamento della rete della mobilità pubblica a livello sovra-comunale, nuovi e più larghi marciapiedi e piste ciclabili, nuove rastrelliere, colonnine per la ricarica delle vetture elettriche);

9. Dopo gli importanti risultati conseguiti con la realizzazione delle azioni del PAES e in materia di economia circolare, la Giunta e il Consiglio Comunale s’impegnano ad elaborare, con la partecipazione delle Associazioni e dei cittadini, il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e il P.I. (Piano degli Interventi). Tali strumenti di pianificazione e programmazione democratica dovranno essere ispirati dall’obiettivo prioritario di ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e le polveri sottili.

10. A riferire, nella persona del Sindaco o dell'Assessore all'Ambiente, periodicamente al Consiglio Comunale, delle attività svolte rispetto i punti precedentemente elencati, presentando almeno ogni anno una relazione informativa.


FIRMATARI DELLA MOZIONE:

I Consiglieri Comunali componenti della Commissione Ambiente

Renzo Prete - Presidente Commissione Speciale Ambiente

Tiziana Eula


Lino Sponchiado


Stefano Bison


Daniele Ceschin


Giacomo Nilandi


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